I Greci la chiamano "euthymia", io "tranquillità" (né infatti occorre riprodurre e traslitterare le parole nella forma greca: il contenuto in sé, di cui si sta trattando, deve essere espresso con un vocabolo, che deve avere la forza semantica del termine greco, non l'aspetto esteriore).
Seneca - La tranquillità.
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